Anni fa’ fare la Prima Comunione e la S. Cresima a Crescenzago, ma non solo a Crescenzago, in ogni parte d’Italia, era una cosa seria, impegnativa che comportava una preparazione spirituale e materiale lunga e meticolosa, era un momento solenne ed un evento che coinvolgeva tutta la famiglia.
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Oltre naturalmente alla preparazione spirituale data da ore e ore di catechesi in oratorio, si cominciava andando a Milano o più semplicemente nella cartoleria dalla sciura Carlotta Recalcati (via Padova 283) per far stampare le partecipazioni.
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Poi c’erano i preparativi per l’abito che per le bambine doveva essere rigorosamente bianco, adorno di pizzi e tulle, non certo meno importante di un abito nuziale. Molto spesso la preparazione dell’abito era ridotta ad un “rimodellamento” da parte delle abili mani di una sartina di un abito utilizzato negli anni precedenti da una sorella o una cugina, ma le bambine non si sentivano affatto sminuite dal riciclaggio. Quando finalmente l’abito era pronto, qualche giorno prima del giorno della cerimonia, si andava nello studio del “fotografo” e davanti ad un fondale da favola, si immortalava la scena. La bella foto sarebbe poi stata spedita a conoscenti lontani che non avrebbero potuto partecipare alla cerimonia.
Dopo la cerimonia in chiesa, seguiva un pranzo con gli invitati dove venivano nuovamente fatte le foto di rito in posa con i parenti