La villa, in stile neoclassico, fu fatta edificare da Domenico Pino, generale napoleonico, è l’ultima villa della riviera ed un tempo era circondata da grande parco. Villa Pino, fu poi ceduta alla famiglia Maggiora e nel 1958 fu acquistata dalla famiglia Brasca che ha provveduto al restauro della facciata.

La villa in origine era dotata di un approdo per le imbarcazioni. La facciata è caratterizzata, in posizione centrale, da un corpo semicilindrico sporgente da cui dipartono 2 rampe di scale simmetriche. Anche in questo caso le ristrutturazioni che si sono susseguite nei 2 secoli di vita della villa hanno profondamente modificato e reso irriconoscibile l’originale architettura interna.

Domenico Pino, il militare che fece costruire la villa sulla Martesana fu un personaggio dalla vita intensa e avventurosa, nacque a Milano l’8 settembre del 1760 da una agiata famiglia di commercianti. Tra i militari italiani che si arruolarono con Napoleone fu sicuramente quello che maggiormente si ricoprì di gloria e raggiunse le massime onorificenze.

Nel 1796 inizia la sua avventura con le truppe napoleoniche arruolandosi nella Legione Lombarda, partecipa con onore a molte campagne militari, nel 1804 corona la sua scalata politico-militare diventando ministro della guerra del Regno d’Italia e ricopre questo incarico sino al 1806.

Partecipa ancora ricoprendosi di gloria a molte campagne a fianco di Napoleone che lo nomina conte del Regno d’Italia nel 1809, grand’ufficiale della Legion d’Onore e conte dell’impero francese nel 1810.

Nel 1814, quando gli austriaci occupano il Regno d’Italia, l’imperatore d’Austria offre a Pino il grado di tenente feldmaresciallo ma il generale sceglie di ritirarsi a Cernobbio dove muore il 29 marzo 1826.

La villa più famosa tra quelle da lui possedute fu sicuramente villa d’Este a Cernobbio, che acquisì grazie al matrimonio con Vittoria Peluso vedova del conte Calderara. Nel parco di villa d’Este sono ancora oggi visibili 2 curiose costruzioni fatte edificare in suo onore dalla moglie Vittoria, che riproducono i fortilizi di Hostarlich e Gerona, conquistati dal generale durante la guerra di Spagna. Fece costruire una villa anche a Cimiano, tra le vie Monteggia e Pusiano, vicinissimo alla villa che già possiede sul Naviglio Martesana a Crescenzago, a Milano, il conte aveva un palazzo in via Piatti 49.