Chi fondò Milano ?
Finora non è stato possibile definire con precisione il periodo storico del primo insediamento che ha portato alla nascita di Milano. Sicuramente fu molti secoli prima dell’arrivo dei Romani. Milano fu fondata in una zona fertile, ricca di selvaggina, facilmente difendibile grazie agli ostacoli naturali costituiti dalle zone paludose e dai corsi d’acqua dei fiumi Seveso, Nirone, Lambro e Olona. La ricostruzione cronologica della storia delle popolazioni che abitarono la pianura padana prima della conquista romana (222 a.C) risulta molto difficile in relazione alla frammentarietà delle fonti storiche e delle ipotesi verosimili possono essere fatte solo attraverso l’analisi dei pochi reperti archeologici a disposizione.
Preistoria
Gli esami fatti finora sui ritrovamenti porterebbero ad ipotizzare che vi sia stata la presenza di un substrato culturale unico che si sviluppò dall’età del ferro (IX-IV secolo a.C.) in tutta la Lombardia occidentale tra il Sesia ed il Serio, nel Canton Ticino ed in Val Mesolcina nei Grigioni Svizzeri, avendo come confine naturale a sud il Po. A questa civiltà venne dato il nome di “Cultura di Golasecca”, da una località del Varesotto dove nei primi decenni del XIX l’abate Gianni trovò i primi reperti pertinenti a tale cultura.
Quando alla fine del XIX secolo iniziarono sistematiche ricerche scientifiche sui reperti prodotti dai “Golasecchiani”, gli studiosi si divisero sull’ attribuzione etnica delle antiche popolazioni: furono classificati come liguri, celto-liguri, leponzi, protoceltici o gallici secondo gli autori ed il procedere degli studi.
L’analisi di alcune scritte su oggetti riferibili alla “cultura di Golasecca” risalenti al V secolo a.C., sembrerebbero accertare che gli abitanti Padani parlassero un dialetto celtico. I recenti sviluppi della ricerca soprattutto dal punto di vista archeologico, epigrafico e linguistico, avrebbero permesso di risolvere il problema etnografico delle popolazioni golasecchiane: esse furono composte da popoli celti: Insubri, Leponti, Orobii, Laevi e Marici (le opinioni di alcuni studiosi sono tuttora divergenti e contestano queste conclusioni). Rimane comunque da stabilire se altre popolazioni abitassero la pianura padana nei secoli precedenti. Un’ attenta interpretazione dei reperti archeologici porterebbe comunque a dedurre che non ci sia stata una interruzione dello sviluppo culturale delle popolazioni padane, poco probabile quindi una massiccia invasione di altre popolazioni che avrebbero dovuto sconvolgere o comunque pesantemente influenzare il naturale evolversi della civiltà nella pianura padana.
Nascita della città
E’ comunque certo che la zona di Milano fosse abitata sin dal periodo preistorico, lo testimoniano i suppellettili trovati presso la chiesa di S. Giovanni in Conca, le tombe rinvenute a Crescenzago presso la cascina Cattabrega ed i reperti rinvenuti in Via Moneta in occasione degli scavi della linea 3 della Metropolitana. Indipendentemente dalla etnia dei primissimi abitanti della zona, liguri o celtici che fossero, che vivevano in minuscoli villaggi sparsi, la formazione della prima “polis” organizzata, progenitrice di Milano, viene normalmente fatta risalire tra il VII e VI secolo a.C. ad opera della tribù celtica degli Insubri.
Il resoconto che più si avvicina e si ricollega ai dati archeologici, è quello dello storico romano Tito Livio (59 a.C.-17 d.C.) il quale in Historiae, V, 34 racconta della fondazione di Milano. Secondo questa ricostruzione il potente re dei galli Biturigi, Ambigato, a seguito ad una imponente crescita demografica delle sue genti, inviò i suoi due nipoti Belloveso e Segoveso con parte dei loro popoli a colonizzare dei territori oltralpe: “… a Belloveso invece gli Dei indicavano una via ben più allettante: quella verso l’Italia. Quest’ultimo portò con sé il soprappiù di quei popoli, Biturgi, Arverni, Senoni, Edui, Ambarri, Carnuti, Aulirci. … Essi poi, attraverso i monti Taurini e la valle della Dora, varcarono le Alpi; e, sconfitti in battaglia gli Etruschi non lungi dal Ticino, avendo sentito dire che quello in cui si erano fermati si chiamava territorio degli Insubri, lo stesso nome che aveva un cantone degli Edui, accogliendo l’augurio del luogo, vi fondarono una città che chiamarono Mediolanium…”
Sempre secondo il racconto di Tito Livio, gli dei ascoltando le invocazioni dei druidi (sacerdoti celtici) mandarono come messaggero una scrofa bianca semilanuta che li condusse attraverso un bosco di querce e castagni presso una siepe di Biancospini dove fondarono la futura Milano. La leggenda della scrofa risulto’ particolarmente cara a S.Ambrogio e fu ulteriormente alimentata nel Medioevo perché quando nel 1233 durante gli scavi per la costruzione del Palazzo della Ragione venne alla luce un bassorilievo raffigurante un cinghiale, venne interpretato nelle cronache dell’epoca come raffigurazione della “scrofa semilanuta” della leggenda e fu murato in un arco dello stesso palazzo ed è tuttora visibile in Piazza Mercanti nel secondo arco del Broletto.
Lo storico greco Strabone (58 a.C-25), in Geografia libro V, cita Milano come città importante: “… Gli Insubri, invece, ci sono ancora oggi. Essi avevano come metropoli Mediolanum, che anticamente era un villaggio (tutti infatti abitavano sparsi in villaggi); ora invece è una città importante, al di là del Po, quasi ai piedi delle Alpi…”
Polibio , storico greco (ca 200 a.C. – 120 a.C.) definisce gli Insubri “la più importante tribù celtica della penisola”. Anche Plinio il Vecchio (23 – 79) nella sua “Naturalis Historia” attribuisce direttamente agli Insubri la fondazione di Milano.
Mediolanum: la Milano romana
Solo a partire dalla conquista romana, grazie ai resoconti degli storici del tempo si hanno dati attendibili. Nel 222 a.C. i Romani, dopo una campagna militare durata oltre 3 anni, dopo aver battuto i Galli a Clastidium (l’ odierna Casteggio) e aver tenuto a lungo in assedio la città si impadroniscono di Milano e conquistano per la prima volta tutta la pianura padana sino alle Alpi.
Nel 42 a.C., sotto Augusto, la provincia della Gallia Citerior fu abolita ed il confine fu portato alle Alpi, il territorio milanese venne parificato a tutti gli effetti a quello del resto d’Italia.
Alla fine del I° secolo a. C. Milano era diventata la città più importante della pianura padana, grazie alla sua particolare posizione strategica era uno snodo nevralgico dei commerci e nell’anno 15 a. C. diventò capoluogo della XI^ regione.