Natività, miniatura dai "Corali di Crescenzago"

Sei antifonari (libri liturgici cattolici che a differenza dei breviari contengono le parti cantate della liturgia), meglio conosciuti dagli studiosi come “Corali di Crescenzago” sono tra gli oggetti più ammirati della «Biblioteca dell’Archivio capitolare della basilica di Sant’Ambrogio», la istituzione che ha riaperto il 3 dicembre 2013, dopo rilevanti opere di ristrutturazione.

I sei libri sono impreziositi da bellissime miniature che secondo gli studiosi sono state eseguite da quattro valenti e anonimi miniatori, stupende sono in particolare le miniature che hanno come tema la Natività, la Resurrezione e l’Ascensione di Cristo. Di notevole pregio sono anche i diversi “medaglioni” che  raffigurano i Santi.

Furono commissionati tra 1487 e 1491 per la canonica di S. Maria Rossa di Crescenzago dai prepositi Giacomo Marliani e Federico Sanseverino. In quel periodo l’antica canonica si trovava in una fase di decadenza iniziata alla metà del secolo ma rimaneva una tra le più ricche del ducato di Milano e garantiva pur sempre al titolare un reddito ufficiale di millequattrocento fiorini d’oro di camera ogni anno.

I codici rimasero poco tempo a Crescenzago, i canonici lateranensi che officiavano abbandonarono il rito ambrosiano e passarono al rito romano.

Basilica di S.Ambrogio

I codici furono quindi inviati alla basilica di S. Ambrogio dove rimasero custoditi negli archivi per oltre 5 secoli, superando indenni anche i devastanti bombardamenti che colpirono la basilica nel 1943.

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I lavori di ristrutturazione dell’archivio della Basilica ed un moderno e sobrio allestimento hanno permesso di rendere accessibili le opere custodite non solo agli studiosi, ma anche ai cittadini, diventando un patrimonio di tutti.

Monsignor Erminio De Scalzi, abate della Basilica all’inaugurazione ha dichiarato: “A pochi giorni dalla tradizionale festa patronale della città, giorno dell’investitura ufficiale di Ambrogio a vescovo di Milano, abbiamo voluto fare un dono a Milano, nella convinzione che la carità culturale sia oggi necessaria e urgente come la carità materiale”.

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Miniature dai “Corali di Crescenzago”. Due diverse interpretazioni dell’Adorazione dei Magi.

Oltre ai Corali di Crescenzago sono numerose le opere conservate nell’archivio.

Il libro più famoso è sicuramente il Messale dell’Incoronazione di Gian Galeazzo Visconti, omaggio del duca di Milano, donato pochi anni dopo la sua investitura avvenuta il 5 settembre 1395.

Madonna co bambino, miniatura dalle "Corali di Crescenzago"

Nell’Archivio sono conservati 55 volumi manoscritti in pergamena redatti dal IX al XVIII secolo, manoscritti cartacei di contenuto liturgico dei secoli XVVII-XVIII ed un migliaio di pergamene (dal IX al XVII secolo) che permettono di conoscere nei dettagli le vicende della canonica.

Tra le pergamene troviamo lettere papali, verbali di procedimenti giudiziari, udienze, donazioni, transazioni commerciali  e sono presenti anche alcune curiosità sugli usi e costumi dei milanesi, in una pergamena del 1148, descrivendo un pranzo offerto dall’abate di Sant’Ambrogio, è riportata probabilmente anche la più antica menzione della cotoletta alla milanese  (Lumbolos cum panicio).

Preziose per gli studiosi sono anche quattro lettere autografe scritte intorno al 1230-1240 da Santa Chiara ad Agnese di Boemia, per confortarla nella sua scelta, avendo la nobildonna deciso di perseguire la via della povertà assoluta piuttosto che i fasti di un matrimonio imperiale.