Gli autobus della linea “D” sono stati i primi mezzi pubblici su gomma che hanno effettuato un regolare servizio di trasporto pubblico nella zona di Crescenzago: prima di loro le barche, che facevano regolare servizio di trasporto di persone e merci e arrivavano in centro a Milano lungo il corso della Martesana, le diligenze, che percorrevano via Padova (a quei tempi via Milano) ed i tram, prima a vapore ed in seguito elettrici.
La linea “D” è entrata in funzione nel dopoguerra e congiungeva la zona di Crescenzago alla Stazione Centrale attraverso un sinuoso tragitto che toccava molti quartieri. Il Capolinea della Stazione Centrale è rimasto invariato sino agli anni ’70 mentre il capolinea periferico è mutato più volte.
Inizialmente la D aveva il capolinea periferico a Cascina Gobba (vedi prospetto 1) dove faceva una inversione difficoltosa tra il caseggiato di via Padova 389 (l’attuale Residence) e la cascina del civico 393. Gli abitanti della Gobba sapevano riconoscere l’autista esperto, pratico della linea, da quello novizio, per il numero di manovre che gli servivano per far invertire il senso di marcia all’autobus. Il capolinea era esattamente davanti alla vecchia biglietteria in disuso dei tram delle linee dell’Adda, che ancora oggi si può osservare sul lato del Residence.
Per la frazione Gobba la linea D assumeva anche una importante funzione sociale, con la D si andava a Messa (S. Maria Rossa), si andava a scuola (via Brambilla, via Bottego) si andava al cimitero (via del Ricordo) si partiva per le vacanze (staz. Centrale) e qualche sabato pomeriggio si arrivava in Centrale, si percorreva a piedi via Vitruvio e si faceva correre la fantasia davanti ai negozi ben riforniti di Corso Buenos Aires e ci si sentiva cittadini…
Con l’autista ed il bigliettaio, che facevano coppia fissa, spesso si instaurava un rapporto cordiale, erano le solite coppie che erano impegnate sulla linea e tra una corsa e l’altra al capolinea della Gobba spesso scendevano dal mezzo e familiarizzavano con i viaggiatori e la gente del posto. Nei giorni del loro riposo settimanale capitava di incontrarli sotto la pergola della osteria della Gobba intenti a giocare a carte e sembrava strano di vederli in borghese e non con la loro divisa grigio-azzurra.
Quando negli anni ’60 la zona di Crescenzago è diventata molto popolosa, l’ATM ha rinforzato il servizio pubblico con 2 nuove linee: la G1 e la G2. La G1 collegava piazza S. Babila con via Berra mentre la G2 faceva il tragitto tra Piazza S. Francesca Romana e Cascina Gobba. Il capolinea della D è stato portato dalla Cascina Gobba a Crescenzago, prima in via Berra (vedi prospetto 2) e nell’ultimo periodo in via Meucci angolo via Adriano, a fianco di villa Pallavicini.(vedi prospetto 3)
All’inizio degli anni ’70 quando è entrata in servizio la linea 2 della metropolitana che dalla Cascina Gobba raggiungeva in pochi minuti piazza Loreto e la Stazione Centrale, il percorso della “D” è stato ridotto alla tratta da Crescenzago alla stazione di Lambrate.
Qualche tempo dopo tutto il servizio dei trasporti milanesi dell’ATM è stato coinvolto in una rilevante riorganizzazione con la rinumerazione delle linee, l’introduzione della livrea arancione e la soppressione del bigliettaio. Nel capolinea di Crescenzago sono arrivati i nuovi fiammanti autobus con la nuova livrea arancione ad agente unico, anche se qualche mese più tardi sono ricomparsi in servizio i gloriosi FIAT 411 CANSA e Alfa Romeo 902 AU, le cosiddette “marziane”, privati della postazione del bigliettaio.
Nella primavera del ’73 della leggendaria “D” è rimasto solo un ricordo, infatti nell’ambito della ristrutturazione la linea è stata rinominata “53”.
A metà degli anni ’70, al termine della riorganizzazione dei trasporti, la zona di Crescenzago era servita da 3 linee di autobus urbano: la 44 (da Cascina Gobba alla zona Bicocca/Parco Nord), la 53 ( da via Meucci a Lambrate) e la 56 (da via Berra a Porta Venezia).
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Si ringraziano Gabriele Dell’Oglio e Ivano Mariani per i preziosi contributi.
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