Nel 1924 la società bernese di prodotti farmaceutici Wander inaugurò un nuovo stabilimento di produzione con anche laboratori di ricerca in via Meucci a Crescenzago.

La Wander nacque nel lontano 1867, quando George Wander assieme ad un socio impiantò un laboratorio nella fabbrica di acque minerali che aveva rilevato nel 1865 ed iniziò a sviluppare prodotti dietetici e farmaceutici nei quali il prodotto di base era il malto d’orzo che veniva utilizzato sia per veicolare sostanze medicamentose, sia per far fronte a carenze alimentari; bisogna tener presente che alla fine del XIX secolo in Svizzera la mortalità infantile per malnutrizione aveva una forte incidenza.

Albert Wander, figlio di George, chimico e farmacista sviluppò ulteriormente le intuizioni del padre e mise a punto una bevanda nutritiva, a base di malto, latte, zucchero, cacao, uova e destrosio, dal vago sapore di cioccolato, che venne commercializzata per la prima volta in Svizzera nel 1904 con il nome di Ovomaltine.

La bevanda ebbe subito un discreto successo tanto che nel 1906 iniziò ad essere venduta anche in Inghilterra ma a causa di un errore nella trascrizione ai tempi della prima esportazione, nei paesi di lingua anglosassone venne commercializzata col nome di “Ovaltine”.

Nello stesso anno iniziò ad essere venduta anche in Italia col nome “Ovomatina”, la ditta bernese aveva il laboratorio, i magazzini e gli uffici a Milano in Corso Venezia 24.

Il prodotto ebbe in breve un successo mondiale, nel frattempo la Wander aveva ampliato la gamma dei prodotti  introducendo sul mercato altri farmaci come lAlucol (antiacido) ed il Formitrol (antisettico del cavo orale).

Nel 1924 la S.A. A. Wander decise di produrre direttamente in Italia e costruì uno stabilimento a Crescenzago, proprio nel periodo in cui il Comune stava per essere inglobato nel Comune di Milano.

Lo stabilimento, una grande palazzina per uffici, con alle spalle una serie di capannoni, fu costruito in un’area allora periferica tra via Meucci e via De Notaris lungo il Naviglio della Martesana. In breve l’alta ciminiera che svettava sui capannoni, visibile da molto lontano, diventò uno dei simboli di Crescenzago.

Pubblicità su un giornale del 1932, nel quale si vede l'Olimpionico Luigi Beccali pubblicizzare l'Ovomaltina con il "saluto romano".

Nel 1940, direttore generale della S.A. A.Wander era il cav. Mario Pietro Molina, il suo nome compare sulla  GAZZETTA UFFICIALE DEL REGNO D’ITALIA del 2 novembre 1940 nell’elenco delle persone nominate COMMENDATORE dell’ORDINE DELLA CORONA D’ ITALIA.

Nel 1942, durante il conflitto mondiale, lavorò alla Wander Primo Levi. Lo scrittore torinese, autore di molti libri tra i quali i celeberrimi “Se questo è un uomo” e “La Tregua”, era laureato in chimica ed alla Wander era impiegato come ricercatore, impegnato in studi sperimentali su nuove entità utili a curare il diabete.

Levi dedicò al periodo passato in Wander, oltre alla poesia “Crescenzago” anche il capitolo intitolato “Fosforo” del libro “Il Sistema periodico” edito nel 1975.

Nel 1943 anche la Wander, come altre fabbriche di Crescenzago, subì dei danni dai bombardamenti alleati che in quell’anno furono particolarmente pesanti.
Nel dopoguerra l’azienda riprese l’attività ed arrivò ad occupare sino a 150 persone tra operai, impiegati e ricercatori.

Oltre alla pubblicità sulle riviste, che aveva già ampiamente utilizzato nel periodo tra le due guerre, negli anni ‘60 la Wander intraprese martellanti campagne pubblicitarie sfruttando i nuovi mezzi che il mercato metteva a disposizione come ad esempio spot nei Caroselli, utilizzando personaggi famosi come il calciatore portoghese Eusebio o pagine sui giornalini per bambini (Topolino) che pubblicizzavano i giocattoli che si potevano trovavare nelle confezioni di Ovomaltina.

Pagina doppia di Topolino, anno 1980

Con i punti che si trovavano sulle confezioni era anche possibile ricevere a casa delle tazze personalizzate con il proprio nome, tazze che ancora oggi i collezionisti del settore si contendono.

Francesco Nicotra, che ha lavorato alla Wander dal 1971 al 1982 aveva una predilezione particolare per il nome EUPLIO, tanto da invitare gli amici a chiamare eventuali figli con quel nome. Nessuno lo ha ascoltato e per consolarsi ha fatto stampare con quel nome a lui tanto caro una tazzina dell'Ovomaltina.

La Wander acquisì l’area di fronte allo stabilimento, tra le vie Meucci e Del Ricordo, dove venne costruita una palazzina e dove nel 1970 vennero trasferiti gli uffici e la mensa degli impiegati, in quegli anni il direttore dello stabilimento di Crescenzago era lo svizzero dr. Zinn.

In quel periodo tra i farmaci venduti dalla Wander ebbe notevole successo il TRIAMINIC un farmaco antiinfluenzale anche se il prodotto di gran lunga più venduto era ancora l’Ovomaltina.

Tra gli ingredienti dell’ Ovomaltina, come riportato sulle confezioni,  figuravano le uova fresche e fino agli anni ’70 le uova venivano acquisite dal signor Lovati, un produttore di Pantigliate.

Le uova venivano rotte una ad una dagli addetti ed il personale che lavorava alla Wander in quel periodo ricorda ancora i numerosi bidoni colmi di gusci d’uovo che stazionavano in cortile.  Successivamente le uova arrivavano già sgusciate in grossi barattoloni gialli.

 Giornalmente da via Meucci partivano camion che portavano l’Ovomaltina in tutta Italia.

La processione con la "Madonna Pellegrina" all'interno dello stabilimento Wander negli anni '50

Nel 1967, la Wander fu acquistata ed incorporata nella Sandoz e nella seconda metà degli anni ’80, nonostante il buon andamento delle vendite, le complesse dinamiche societarie hanno portato alla chiusura dello stabilimento di Crescenzago.

Nel 1996, quando Sandoz e Ciba si unirono formando Novartis, la Wander entrò a far parte della divisione nutrizionale del nuovo colosso farmaceutico.

Con gli orologi e i formaggi, l’Ovomaltina rappresentava uno dei simboli commerciali di maggior successo della Svizzera ma nel 2002, con grande dispiacere dell’opinione pubblica elvetica, il marchio Ovomaltine fu venduto agli inglesi del gruppo Associated British Foods.

Nel 2001, dopo anni di abbandono gli spazi della Wander rinascono a nuova vita e sono occupati dal grande emporio Cargo High-Tech.

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Si ringraziano per il prezioso contributo Loredana Zerbini e Francesco Nicotra che hanno trascorso parte della loro vita lavorativa in Wander 

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