Il dialetto milanese, così come gli altri dialetti italiani, in passato era largamente utilizzato in ogni ambito della vita sociale, da una indagine effettuata nel 1951, circa l’80% degli Italiani lo usava abitualmente. Nel 1974 un’indagine della DOXA evidenziava che ancora circa metà degli Italiani parlava correntemente il dialetto in famiglia. Nei tempi recenti l’utilizzo del dialetto è fortemente regredito. I forti flussi migratori interni da Sud con i conseguenti matrimoni tra persone parlanti dialetti non intelleggibili, il mancato utilizzo pubblico ufficiale, l’influenza delle radio, dei giornali e della televisione ha portato ad un abbandono della lingua locale ed ad una sua ghettizzazione in ambiti sempre più ristretti.

GLI ITALIANISMI

Così come negli scorsi secoli le dominazioni di popoli stranieri hanno lasciato tracce evidenti attraverso vocaboli o modi di dire che sono entrati stabilmente nel dialetto milanese, paradossalmente anche l’italiano ha contaminato il milanese. Infatti un particolare aspetto della regressione del milanese a scapito dell’italiano è quello di termini milanesi genuini, molto diversi dall’italiano, che sono stati sostituiti nel tempo con dei termini presi dall’italiano e milanesizzati, degli “italianismi”.

Italiano Milanese antico

Milanese “moderno”

(Italianismi)

Droghiere Fondeghee Droghee
Farmacista Speziee Farmacista
Salumiere Cervellee Salumee
Panettiere Prestinee Panettee
Macellaio Becchee Macellàr
Nebbia Scighèra Nèbbia
Segatura Resegausc Segadura
Agnello Berìn Agnèll
Vitello Buscìn Vitèll
Pipistrello Tegnoeura Pipistrèll
Tovagliolo Mantìn Toaioeu

PASSATO REMOTO QUESTO SCONOSCIUTO

Il dialetto milanese ha la coniugazione dei verbi come l’italiano con una importante eccezione, mancano 2 tempi: il Passato ed il Trapassato Remoto, per esprimere un’azione completamente trascorsa il milanese utilizza il Passato ed il Trapassato Prossimo.

(Scrisse a sua cognata dieci anni fa : L’ha scrivuu a sóa cugnàda dés ann fà).

Questo comporta che un milanese, anche istruito, quando parla l’italiano, utilizza sempre impropriamente il passato prossimo anche quando occorrerebbe utilizzare il Passato Remoto.

Questo modo di esprimersi (utilizzo improprio del passato prossimo) che anni fa veniva considerato un grave errore, oggi grazie alla diffusione “dell’italiano televisivo” che purtroppo fa tendenza, viene normalmente accettato ed utilizzato sempre più in tutta Italia. In realtà sino al 1700 il Passato Remoto veniva utilizzato anche dal dialetto milanese (il poeta Carlo Maria Maggi morto nel 1699, ne faceva uso) successivamente è stato completamente abbandonato.