Pochi lo sanno ma sino agli anni ’90, a Crescenzago, dietro un anonimo cancello grigio in via Padova 157, veniva confezionato il leggendario dopobarba Floïd.
Il dopobarba nacque nel 1932, nel salone di Juan Bautista Cendrós Rovira in calle Consejo de Ciento 78, a Barcellona. Juan Bautista dopo aver rasato i clienti, massaggiava loro il viso utilizzando una lozione alcoolica preparata da lui. Ben presto il suo dopobarba artigianale divenne popolare ed in breve fu utilizzato nei saloni di tutta la Spagna.
In seguito Floïd venne prodotto su licenza anche in Italia e venne concesso alla licenziataria italiana la facoltà di variarne leggermente la composizione e di conseguenza anche l’aroma. Probabilmente questa modifica fece anche la fortuna di questo dopobarba “italianizzato”, venduto in tutto il mondo, soprattutto nei paesi anglofoni.
Di colore ambrato è da sempre venduto in una bottiglia da ben 400 ml. con la inconfondibile spruzzetta di gomma arancio. Qualche anno fa’ era un oggetto che non mancava mai sugli scaffali dei barbieri di tutta Italia, era l’inconfondibile profumino che avvolgeva quando si entrava in un parrucchiere per uomini .

1990 . la fabbrica Floid come si presentava nel 1990, qualche anno prima della chiusura.

La fabbrica Floid come si presentava nel 1990, qualche anno prima della chiusura.

Molti anni fa durante il servizio militare a Trento, ricordo che il barbiere della caserma veniva soprannominato “Floyd” proprio perché, per consolare i militari delle terribili tosate a cui li aveva appena sottoposti, prima di uscire li spruzzava abbondantemente di Floïd.
In commercio ci sono 4 differenti Floïd :
Floïd italiano arancio, quello classico, il più conosciuto e venduto
Floïd italiano blu.
Floïd spagnolo vigoroso, piú mentolato e piú alcolico di quello italiano
Floïd spagnolo suave, meno profumato e alcolico del vigoroso.

il muro

1990, il muro del capannone della Floid a fianco della proprietà Fumagalli

 Nella fabbrica di via Padova 157 oltre alla famiglia dei portinai, ci lavoravano una decina di persone, in maggioranza donne e quasi tutte abitavano in zona. Lungo via Padova c’era l’abitazione dei portinai e l’ufficio, i laboratori di confezionamento e i magazzini erano nel lungo capannone retrostante che arrivava quasi sino a via Paruta. Il prodotto arrivava in cisterne poi veniva confezionato nelle classiche bottiglie. A volte capitava camminando sul marciapiede di via Padova di sentire l’inconfondibile aroma del dopobarba Floïd .
La fabbrica era anonima, poco visibile, era tra il vecchio palazzo con ingresso in via Toselli 3 e le serre di fiori della famiglia Fumagalli sull’angolo di via Agordat, solo una piccola targa metallica a fianco del FLOID4 tagcancello ne segnalava la presenza.
Unico reperto storico rimasto nel quartiere a ricordare la fabbrica è un vecchio apparato antifuoco, recuperato da Angelo Lanfranchi che ora fa bella mostra di sé, tra valvole e pistoni nel suo negozio di autoricambi che si trova esattamente dove fino agli anni ’90 fa operava la fabbrica che confezionava il dopobarba Floïd.