imagesDurante il secondo conflitto mondiale, negli anni 1942-43, Primo Levi, lo scrittore torinese che con il suo romanzo autobiografico “Se questo è un uomo” ha fatto conoscere al mondo gli orrori perpetrati nei lager, lavora alla Wander di via Meucci a Crescenzago.
Il 21 gennaio 2015, in occasione del settantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz da parte delle truppe sovietiche della LX Armata, si apre a Torino la mostra “I MONDI DI PRIMO LEVI”.

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1952, Primo Levi, Ester Luzzati e la figlia Lisa (da Fondazione centro documentazione ebraica contemporaneo)

La mostra promossa dal Centro Internazionale di Studi Primo Levi, si svolge a Torino, a palazzo Madama, in piazza Castello, rimane aperta sino al 6 aprile, in seguito l’esposizione dovrebbe diventare itinerante e toccare diverse città italiane e straniere.
Il percorso narrativo della mostra si snoda attraverso la rappresentazione di Primo Levi come uomo che anche attraverso la scrittura ha saputo esplorare e raccontare diversi “mondi” fondamentali per l’esperienza umana del Novecento.

L’allestimento della mostra, moderno, essenziale, di forma inedita e particolarmente curato sul piano estetico, è stato realizzato per rendere la mostra itinerante.

Il percorso espositivo si conclude con un video in cui viene brevemente ricostruita la biografia dello scrittore torinese e in cui è contenuto un breve accenno al periodo in cui ha lavorato nei laboratori della Wander di Crescenzago, negli stessi spazi ora occupati da CARGO.
Lo scrittore descrive questo periodo passato a lavorare in via Meucci, in qualità di ricercatore incaricato di condurre studi sperimentali sul diabete, nel capitolo “Fosforo” del libro “Il sistema periodico” edito da Einaudi nel 1975.
Primo Levi, è conosciuto soprattutto come scrittore ma ha scritto anche poesie e, secondo i biografi, il primo testo poetico di Levi è del febbraio 1943 e si intitola proprio Crescenzago. (Tu forse non l’avevi mai pensato, ma il sole sorge pure a Crescenzago. Sorge, e guarda se mai vedesse un prato … …)

1952, Primo Levi alla scrivania nel suo laboratorio chimico

1952, Primo Levi alla scrivania nel suo laboratorio chimico

La mostra offre al visitatore l’occasione di avere una visione completa della personalità poliedrica e delle opere di Primo Levi e di penetrare tramite le immagini e gli scritti in ognuno dei suoi diversi interessi, i suoi tanti “mondi”: la sua attività di scrittore innanzitutto, ma anche la sua vena poetica, le sue prove di scultore in filo di rame e i cui risultati sinora non erano stati mai mostrati in pubblico ed infine il suo mai interrotto lavoro di chimico.

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2014, via Meucci, Crescenzago, l’entrata di Cargo. Partendo da sinistra alle spalle della cancellata si vedono gli uffici, i capannoni di produzione, i laboratori e la ciminiera utilizzati un tempo dalla casa farmaceutica svizzera WANDER, dove ha lavorato Primo Levi nel 1942-43.

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