Pietro (Piero) Sibella iniziava la sua attività nel negozio di via Padova 201 nel lontano 1956.
Piero era nato nel 1918 a Valsecca, un paesino della val Imagna, da giovane aveva intrapreso la carriera di calciatore professionista, era un portiere di buon livello e dopo l’esordio in serie A nel 1938 con l’Atalanta e la parentesi della guerra aveva giocato con il Piacenza.
Il signor Piero, nel suo negozio di Crescenzago vendeva una grande varietà di articoli, dalla cartoleria alla profumeria, dalla chincaglieria alla pelletteria e anche giocattoli e giornali.
Era un piccolo centro commerciale ante litteram, in quei tempi le vendite erano vincolate da un rigido regolamento annonario.
Ogni negozio poteva vendere solo un determinato tipo di merce, ma il negozio del signor Piero era una eccezione perché in precedenza era gestito da Angelo Riboldi che era cieco ed in quanto tale, aveva avuto l’autorizzazione a vendere diverse tipologie di merce.
Anche la distanza tra negozi che vendevano la stessa merce era un limite vincolante.
Lungo la via Padova, le 2 edicole di rivendita giornali più vicine erano davanti alla trattoria Favorita, verso la periferia e in prossimità degli uffici comunali, nella zona allora chiamata “Molino nuovo”, verso il centro città.
Anche per questo motivo la rivendita dei giornali era molto frequentata ed inoltre le televisioni erano ancora un sogno per molte famiglie e una copia della “Domenica del Corriere” , di “Mani di Fata” o del “Corriere dei Piccoli” erano quasi d’obbligo in ogni casa.
Il negozio era un’attrazione per i bambini del quartiere, Claudio Settimani ricorda ancora quei tempi:
“Il signor Piero, il giornalaio di via Padova era una tappa obbligata. Quando ero piccolo, andavo da lui a comperare i giornalini e le figurine. Ricordo che indossava sempre un camice nero. Mi piaceva andare da lui soprattutto perché aveva un pappagallo parlante di nome Loreto ed io ne ero affascinato … “.
Ma oltre al pappagallo Loreto, in negozio ci sono sempre stati pure dei cani, anche loro un richiamo per i bambini del quartiere che li coccolavano. Inizialmente c’era una setter inglese di nome Marlene, poi Kiss, un barboncino nero ed infine Miki un barboncino marroncino.
Piero oltre ad essere stato un discreto calciatore in gioventù era anche un appassionato pescatore e cacciatore.
Nella conduzione del negozio oltre alla moglie Angelina (Lina) era entrato nel frattempo ad aiutare anche il figlio Gianfranco, ma agli inizi degli anni ’70 con il boom dei consumi e la diversificazione dei prodotti era diventato impossibile tenere un valido assortimento di tante merci in un unico negozio, così il signor Piero decideva di ridurre l’attività vendendo solo giornali e articoli di pesca sportiva.
Il negozio era diventato in breve un punto di riferimento dei tanti “pesconi” del quartiere.
Alla mattina presto venivano da Piero a comprare i cagnotti e poi se le prede catturate avevano dimensioni tali da poter suscitare l’invidia dei compagni di passione, capitava anche di entrare in negozio per comperare la “Settimana enigmistica” e di trovare appesi, in bella mostra, i pesci appena pescati.
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Nel 1990 il negozio chiudeva, ma il figlio Gianfranco proseguiva nell’attività aprendo un negozio di rivendita giornali nel caseggiato di fronte, al civico 204 di via Padova. Il negozio di giornali c’è tuttora ma è gestita da altri.
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1964 – Miki, il barboncino dei Sibella a guardia davanti all’entrata del negozio e in bicicletta per via Padova.
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Qualche anno dopo anche la vecchia casa di via Padova 201 veniva demolita per far posto ad un moderno palazzo, il vecchio negozio del signor Piero rimane tuttora indelebile nella memoria dei vecchi abitanti della zona che lo hanno frequentato.
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Ritagli di articoli di giornale degli anni ’40 che testimoniano le qualità calcistiche giovanili di Piero Sibella. (Cliccare sull’immagine per ingrandire)