Nel novembre 2013, Pippo e Orlando Bellini, iBellini brothers”, assieme agli amici di sempre, tra un brindisi ed un amarcord, durante un affollato happy hour hanno festeggiato il cinquantesimo anno di attività del loro bar.

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Il bancone del bar Bellini negli anni ’70/’80 prima della ristrutturazione.

Il bar della famiglia Bellini, sin dalla sua apertura è sempre stato un punto di riferimento per il quartiere nato negli anni ‘50-’60, tra il vecchio borgo di Corte Regina, via Palmanova e la chiesa di S. Giuseppe dei Morenti.
Un caffè, un aperitivo, un toast o un tentativo di forzar la mano alla fortuna con una schedina, un gratta e vinci o un biglietto della lotteria, ogni occasione è buona per fare una scappata dai Bellini, nel loro bar sotto i portici di via Mondovì all’angolo con via De La Salle.
Mario Bellini, di origini padovane e la moglie Edith Szorenyi, di origini ungheresi, hanno preso in gestione il locale nel lontano 1963.

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1970 – Mamma Edith con Walter e Pippo.

Mario Bellini, era Mario solo all’anagrafe, in pratica era da sempre e da tutti conosciuto come Orlando. Come lui stesso amava raccontare, Orlando era il nome che la famiglia aveva pensato per lui, ma a pochi giorni dalla sua nascita, la morte di una zia di nome Maria aveva fatto cambiare idea ai famigliari che lo ha battezzato col nome di Mario, salvo poi chiamarlo ugualmente, da subito, Orlando.
Orlando era un accanito tifoso della Juventus e non perdeva occasione per ribadirlo. Quando nel 1968 si tennero le elezioni politiche, come era costume in quel periodo, i partiti politici avevano invaso il quartiere con striscioni, da un lato all’altro della strada, che invitavano a votarli.

Per non essere da meno, Orlando costruì un enorme striscione sul quale scrisse sopra “viva la Juve” e lo appese davanti al bar, tra il balcone sopra il negozio e il palo della luce sul marciapiede opposto di via Mondovì. Casualmente l’immagine della via con lo striscione di Orlando è stata immortalata su una cartolina del quartiere.
collage23A cavallo degli anni ’70, il bar era uno dei principali punti di aggregazione dei ragazzi del quartiere, una partita a biliardo al bar Bellini era un appuntamento immancabile, dal pomeriggio e fino a tarda sera il marciapiede davanti al bar era ingombro di “cinquantini”.
Nel 1977 veniva a mancare Orlando e la signora Edith ha continuato nella conduzione del bar aiutata dai figli Walter e Pippo.
Curiosamente, come il padre, anche Pippo è conosciuto con un nome non suo, all’anagrafe è infatti registrato come Orlando.

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Alcuni degli scatti artistici di Pippo Bellini.

Pippo è da sempre un grande appassionato di fotografia, i suoi interessi spaziano dalle foto sportive, alle vedute paesaggistiche, allo still life.  Lo still life è la tecnica fotografica utilizzata per fotografare oggetti inanimati: fiori, frutta, ortaggi, oggetti d’uso comune. Molti suoi scatti sono nel catalogo di Fotolia, una banca di immagini online, leader nel mondo, che offre ai clienti una enorme gamma di immagini professionali.

In particolare le immagini di (Pippo) Orlando Bellini possono essere visionate in rete in: https://it.fotolia.com/p/200603466 .
Walter Bellini, era invece un promettente calciatore dell’URI. L’URI era una società satellite dell’Inter e le sue prestazioni sul campo del parco Lambro non erano passate inosservate agli osservatori, a metà degli anni ’70 tutto era pronto per il suo passaggio nelle giovanili dell’Inter, ma un fortuito e brutto incidente, avvenuto fuori dai campi di calcio, ha compromesso le sue aspirazioni calcistiche.

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Cappuccino “artistico” del bar Bellini

L’Italia ha forse perso un futuro campione ma ha sicuramente acquisito un ottimo barman!
Nel 1991, il locale è soggetto a una profonda ristrutturazione, il bancone non è più di fronte all’ingresso ma viene posizionato sul lato destro del locale.
Nel marzo del 2008, la signora Edith viene a mancare, ma ancora oggi sono in molti a ricordarla per la sua cortesia, la sua disponibilità, il sorriso sempre presente sulle labbra anche nei momenti di stanchezza.

La gestione del negozio passa a Pippo e Walter, i “Bellini brothers”.

Nel corso degli anni la clientela si è andata sempre più selezionando, nel locale si respira un’aria tranquilla e familiare.

Marco, Wilma, Umberto, Cinzia e Giordano durante l'Happy hour per il 50° di apertura del bar Bellini.

Marco, Wilma, Umberto, Cinzia e Giordano durante l’Happy hour per il 50° anno di apertura del bar Bellini.

Molti degli avventori  del bar di oggi sono i ragazzi di un tempo che frequentavano il bar negli anni di gioventù.

A loro si è aggiunta una composita e fedele clientela fatta dalle signore che andando a far la spesa si fermano per un caffè, dai pensionati che passano per un bianchino e tentano la fortuna con un gratta e vinci, dagli impiegati dei tanti uffici della zona che vengono a mezzogiorno per un quick lunch, o dalle mamme e le nonne che accompagnano i bambini a scuola e si ritrovano dai Bellini a far 2 chiacchere.
Nel 2013, in occasione del cinquantenario dell’apertura il negozio è stato oggetto di un ulteriore restyling.

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Segue una galleria di immagini

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1977 – La compagnia del bar Bellini, al di fuori del locale in via Mondovì sopra la FIAT 850 di Totò il giorno prima della demolizione: 1 William Andreoni, 2 Totò, 3 Walter Semprini, 4 Davide Magni, 5 Fabietto “Fagiolino”, 6 Tiziana Favetta, 7 Massimo Taschetti, 8 Piero Saccon,9 Patrizia del Giudice, 10 Daniele Magni, 11 Teresa Del Giudice, 12 Andrea Mucci, 13 Giordano Cazzaniga, 14 Marchino Bertario.

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