Domenica 15 dicembre 2019 si è svolta la rituale cerimonia del “Presepe vivente” per le vie di Crescenzago.
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Giuseppe “Peppino” Villa (1911-2006) fu una persona molto conosciuta a Crescenzago, dove nacque nella curt de la piatèra (via De Marchi Gherini 5). Prese parte alla spedizione militare della guerra Abissino-Etiopica del 1935-36; rimpatriato lavorò alla De Angeli Frua (tessuti), richiamato alle armi nel 1940, partecipò nell’inverno del 1941 alla guerra Greco-Albanese dove durante la […]
Note biografiche su Beata Eugenia Picco scritte nel 2001 da Nino Legnazzi (1923-2012), attivo frequentatore della parrocchia S.Maria Rossa ed attento e profondo conoscitore di quasi un secolo di storia di Crescenzago.
Secondo l’abate e teologo piemontese Gabriele Pennotto (1574-1639), appartenente alla Congregazione Lateranense di S. Giuliano, la “prepositura dei canonici regolari de Santa Maria de Crescenzago” fu fondata nel 1140 nel periodo in cui Robaldo era Arcivescovo di Milano.
Nel 1251 papa Innocenzo IV soggiornò presso l’ abbazia di Santa Maria Rossa, la visita è certa, la data esatta della sua venuta ed il periodo della sua permanenza sono controversi.
Matteo I era nipote dell’arcivescovo di Milano Ottone Visconti, fu un uomo d’arme e aiutò lo zio nella conquista del potere a Milano. Nel 1287 diventò Capitano del Popolo di Milano e sottomise alla sua signoria l’intera Lombardia, parte del Piemonte, dell’Emilia e della Liguria. Morì nell’abbazia di Crescenzago il 22 giugno 1322.
L’ 8 settembre 1923 furono celebrata la festa per la fine dei restauri e la solenne consacrazione della chiesa, qualche mese prima, il 13 luglio, la Commissione Prefettizia Provinciale per la conservazione dei monumenti aveva dato parere positivo all’iscrizione della Abbazia di Crescenzago nel Catalogo dei Monumenti Nazionali.
I parrocchiani di Crescenzago, nel 1928 in occasione del 25° anniversario della ordinazione sacerdotale del loro preposto parroco Don Giuseppe Roncoroni, in segno della loro gratitudine fecero dono al loro amato Pastore di un artistico calice d’argento.
Anni fa’ fare la Prima Comunione e la S. Cresima a Crescenzago, ma non solo a Crescenzago, in ogni parte d’Italia, era una cosa seria, impegnativa che comportava una preparazione spirituale e materiale lunga e meticolosa, era un momento solenne ed un evento che coinvolgeva tutta la famiglia.
Don Enrico, ad oltre 50 anni dalla sua prematura morte, avvenuta nel 1960, è ancora figura ben presente e conosciuta a Crescenzago ed in tutta la Lombardia, celebrò la sua prima Messa il 23 Maggio del 1937 nella parrocchia di Santa Maria Rossa.
Il 30 dicembre 1960, don Enrico Bigatti, muore vittima di un incidente stradale nei pressi di Inzago, a causa della forte nebbia, la sua macchina si scontra frontalmente con un autocarro.
Il 19 marzo 1971, dalla chiesa Santa Maria Rossa di Crescenzago, viene rubata l’opera d’arte forse più preziosa presente nella chiesa: il trittico attribuito ad Ambrogio da Fossano detto il Bergognone.