Il Naviglio Martesana è stato così chiamato perché attorno all’anno mille, nel territorio ove 500 anni sarebbe stato costruito il canale, c’era una popolazione denominata Gens Martecia.

La sua costruzione si deve a Francesco Sforza, che mise in pratica un progetto di Filippo Maria Visconti, i lavori iniziarono nel 1457 e durarono una decina di anni.

Il Naviglio Martesana presso il ponte vecchio di Crescenzago; si vede la alzaia, che veniva utilizzata per far camminare i buoi o i cavalli adibiti al traino dei barconi controcorrente.

Nei secoli scorsi il trasporto delle merci sulla Martesana, che un tempo veniva chiamato anche Naviglio Piccolo, era molto attivo, si portavano verso la città tutte le derrate alimentari: granaglie, vini, frutta, verdura, prodotti caseari, carni ed il materiale per le costruzioni: marmo, legname, paglia, carbone, calcina, mattoni e ghiaia. Si è calcolato che nei primi anni dell’800 venissero movimentate annualmente circa 55.000 tonnellate di merce coi barconi.

Agli inizi del 1800 iniziò anche un regolare servizio di trasporto passeggeri ma la sua lentezza e la concorrenza del trasporto su rotaia (le linee celeri dell’Adda) ne decretarono presto la soppressione. Per un certo periodo anche gli arcivescovi di Milano utilizzarono la navigazione per recarsi nella villa arcivescovile di Groppello d’ Adda. Su un lato delle sponde del Naviglio si trovava una strada, chiamata alzaia,che veniva utilizzata per trainare i barconi controcorrente con i cavalli od i buoi; alla fine del XX secolo tutta la alzaia, da Milano all’Adda, è stata trasformata in pista ciclabile.

Il Naviglio Martesana, a Crescenzago, nella zona di via Pieri, formava  un piccolo porto utilizzato soprattutto dalle cave della zona di Crescenzago e dalle fornaci presenti nel territorio di Sesto S. Giovanni. Per favorire il trasporto, tra le cave di Vimodrone ed il porto di Crescenzago era attiva sul fondo del Naviglio una cremagliera per il traino controcorrente dei barconi di sabbia.

Il Naviglio Martesana ha giocato un ruolo molto importante nella vita economica ma anche sociale di Crescenzago, la zona attorno al ponte vecchio sul Naviglio (el Pónt vècch) è stato per anni il fulcro attorno al quale si è sviluppato il paese, inoltre lungo il Naviglio, nel XVIII secolo sorsero molte ville tra il verde, tanto che la zona fu subito definita “la Riviera di Milano”.

Nei secoli scorsi chiunque avesse abitato a Crescenzago, almeno una volta nella vita aveva sicuramente fatto il bagno nelle sue acque, aveva partecipato a qualche festa sui barconi o nei periodi “asciutta” era entrato per cercare di prendere i pesci che rimanevano imprigionati nelle pozze che si formavano nel letto semiasciutto del canale.

I barconi oltre ad essere strumento di lavoro venivano spesso utilizzati per le feste e le processioni religiose. A Crescenzago, in particolare nel mese di maggio, mese consacrato alla Madonna a cui è dedicata l’abbazia di Santa Maria Rossa, la statua della Madonna veniva portata in processione sui barconi e venerata

processione sulla Martesana in onore di S. Maria Vergine con un barcone

Nei secoli scorsi ogni occasione era buona per ritrovarsi, fare festa e dimenticare la vita dura, era sufficiente un po’ di musica e l’allegria sui barconi era assicurata

festa sul barcone