Origine –

I ritrovamenti di tombe risalenti all’età del bronzo nell’area dove oggi sorge il quartiere Adriano e la desinenza del nome “ago”, di probabile origine celtica, fanno sicuramente risalire la fondazione di Crescenzago ad un epoca anteriore a quella romana. Il suffisso “ago” è molto comune nel nord Italia nelle zone dove si insediarono i Celti (Dairago, Senago, Cadorago, Inzago, Parabiago, Messago, Brissago, Imbersago, Cavenago, Ornago, Osnago …). Questa ipotesi è suffragata anche da Cesare Cantù (Illustrazione del Lombardo-Veneto, Volume I°, pag 457) e fa risalire la desinenza “ago” ai Cimbri. Il suffisso “-ago” deriverebbe dal celtico “-akos” ed era usato per indicare una proprietà terriera, fu in seguito mantenuto anche dai Romani e trasformato in “CRESCENTII AGER“ che letteralmente può essere tradotto come “ il campo di Crescenzio ”.

Evoluzione: Crescentiacum… Crescentiaco… Cresiano… Carsenzagh… Carsenzago… Crescenzago…

Non ci sono elementi che possano indicare come veniva denominata con esattezza l’area di Crescenzago in epoca pre-romana. In epoca romana, grazie alla sua ubicazione lungo la strada militare romana che usciva da Mediolanum, Crescenzago è citata in numerosi documenti che ci chiariscono che veniva denominata “Crescentiacum”.
Anche dall’epoca medioevale ci sono arrivate numerose testimonianze scritte che documentano vicende che si sono svolte a Crescenzago, grazie a questi documenti possiamo ricostruire in modo molto attendibile come veniva chiamata Crescenzago a quell’epoca. In antiche pergamene il paese viene chiamato “Crescentiaco” , più tardi si trovano documenti in cui viene denominato “Cresiano”. Successivamente per una probabile contaminazione dialettale si trasforma in “Carsenzagh” e “Carsenzago”. Infatti Ludovico Muratori in “Antiquitates Italicae Medii Aevi ” (tomo IV pagina 772) riporta una disposizione testamentaria redatta nell’anno 879, dall’arcivescovo di Milano Anspertus che fu a capo della chiesa milanese dal 868 al 881 e che possedeva terreni a Crescenzago: < In nomine Domini Dei …, quibus habere videor in vico et fundo Carsenzago, quod sunt Masariciis ….>. Anche Giovan Battista Bazzoni, (Novara 1803 – Milano 1850) in un romanzo storico intitolato “IL CASTELLO DI TREZZO” che racconta di vicende avvenute all’epoca di Barnabò Visconti (1323 – 1385), parlando del ponte sul Lambro nomina Carsenzago: <… Attraversata la Molgora, pervennero, dopo un bel tratto di cammino, al Lambro, dove, pagato il pedaggio per passarne il ponte, entrarono in Carsenzago…>.