Oggi pensare al tratto milanese del Lambro come a un fiume dove si pratica la pesca può sembrare assurdo ma non è sempre stato così.
Il fiume Lambro ha origine nelle Prealpi Lariane, tra i due bracci del Lago di Como, presso Pian del Rancio nel comune di Magreglio, percorre la Vallassina, entra nel lago di Pusiano, esce e attraversando la Brianza tocca Monza, Milano, Melegnano ed infine sfocia nel Po dopo un percorso di 130 chilometri.

Cartolina, viaggiata nel 1928, dell’archivio storico Bont, che illustra il Lambro nella zona di Crescenzago, nell’area del Parco Lambro

Già dai tempi antichi era nota la pescosità del Lambro, in riferimento all’area dove il Lambro scorre nel territorio di Crescenzago, in un documento del 1600, conservato presso l’archivio di Stato di Milano, vengono elencati i possedimenti della abbazia di S. Maria Rossa, in riferimento alla “Possessione del Lambro appellata la Gobba” (la attuale Cascina Gobba) i cui terreni lambivano le sponde del Lambro, si precisa che l’abbazia aveva il diritto esclusivo di pesca nel Lambro: “ … l’ Abbatia ha la raggione per possesso antichissimo della pescagione del Lambro.”

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Austropotamobius pallipes, gamberetto autoctono del Lambro

Ancora nel XIX secolo, oltre ai pesci, anche i gamberi erano di casa nel Lambro. “Bei gamber del Lamber“, con questo grido, i venditori di gamberi li offrivano ai milanesi.

Erano talmente comuni che erano uno degli ingredienti principali del famoso risotto alla certosina con riso, rane, piselli, sedano, carote, aglio, cipolle e vino bianco.
Ancora nei primi decenni del ‘900 il Lambro era molto pescoso, ne è la prova il fatto che sulle vecchie cartoline si certificava il diritto di pesca alla trattoria della Gobba, nel tratto contiguo al ponte sul Lambro di via Padova (all’epoca via Venezia) .
lambro1Infatti Carla Margutti ricordava che negli anni ’30, gli zii Andreoni che gestivano la trattoria della Gobba mandavano a prendere il pesce da cucinare  sotto il ponte. Buttando in acqua gli scarti della cucina era possibile prendere il pesce con il retino.
Albino Gatti ricorda che nei primi anni del dopoguerra, assieme ad altri bambini, armati di arco e frecce fatte con le stecche delle ombrelle, battevano le rive del Lambro cercando e di infilzare i pesci.
A monte di Monza il Lambro è sempre rimasto un fiume ricco di pesce, ultimamente grazie alla messa in opera di alcuni depuratori anche la parte a valle di Milano ha iniziato lentamente a ripopolarsi, branchi di pesci sono regolarmente avvistati a Melegnano.

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