Gerolamo Biassoni, dopo aver acquisito una buona esperienza da elettricista nella “Azienda Orobica”, la società che gestiva nei primi anni del ‘900 la rete elettrica municipale, decise di mettersi in proprio e di aprire un negozio in via Milano 6 (la attuale via Padova 279) nella casa che tutti i crescenzaghesi conoscevano come la “Cort del polliroeu” perché vi era la polleria del sig. Gironi.

Per pubblicizzare la sua attività, Biassoni fece mettere una inserzione su “L’eco dell’abbazia”, il bollettino mensile della parrocchia di S. Maria Rossa, che il prevosto don Giuseppe Roncoroni aveva fondato nel 1920, “PREZZI MITISSIMI” diceva l’annuncio pubblicitario.

dic  1923.

Inserzione pubblicitaria apparsa su “L’ ECO DELL’ABBAZIA” del dicembre 1923

Crescenzago era stata nel frattempo aggregata a Milano e Gerolamo nel 1925, decise spostare il negozio in una palazzina appena costruita in via Padova 251.
Il negozio era un po’ lontano dal centro del paese anche se nel caseggiato a fianco c’era la sede di quello che sarà per molti anni il centro politico di Crescenzago: il “gruppo rionale fascista Aldo Sette”.
Nel negozio si vendeva il materiale elettrico per uso domestico disponibile in quegli anni: campanelli, fili elettrici, interruttori, lampadine e lampadari ed era seguito dalla moglie Angela mentre Gerolamo proseguiva nella sua attività di realizzazione e riparazione di impianti elettrici nelle case private.

negozio Biassoni

Livio Biassoni con la madre Angela sulla porta del loro negozio negli anni ’50.

Nei primi anni ’50, Livio, il figlio di Gerolamo, dopo il conseguimento del diploma di perito elettrotecnico all’istituto Feltrinelli iniziò ad affiancare il padre nell’attività e grazie alla sua preparazione tecnica ampliò l’attività paterna specializzandosi anche in impianti industriali.
Dopo il matrimonio di Livio anche sua moglie Cesarina aiutò nella gestione del negozio.

L’economia italiana stava intanto entrando nel periodo del cosiddetto boom economico, gli anni tra il 1958 ed il 1963 furono un periodo di straordinario sviluppo.

Le abitudini domestiche degli italiani subirono un profondo cambiamento anche grazie all’avvento degli elettrodomestici (fornello a gas, frigorifero, lavatrice e televisione) che facilitarono i lavori domestici e stravolsero le usanze alimentari e la socializzazione delle persone.

I Biassoni, sfruttarono l’andamento favorevole del mercato, ristrutturarono il negozio e alla fine degli anni ’60 abbandonarono la vendita dei generici materiali elettrici, dedicandosi soprattutto alla vendita dei cosìdetti “elettrodomestici del bianco”: frigoriferi e lavatrici.

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Sveva Casati Modignani

Il negozio proponeva marchi di buon livello ed aveva una consolidata clientela formata dalla gente del quartiere e negli anni ’80 contava tra i suoi affezionati clienti anche la signora Bice Cairati, la famosa scrittrice meglio conosciuta sotto lo pseudonimo di Sveva Casati Modignani, che abitava in una villetta nella vicina via Paruta.

Nel nuovo secolo le condizioni del mercato degli elettrodomestici sono completamente cambiate.

Il negozio dei Biassoni, a quasi un secolo dalla sua apertura, tenta di sopravvivere ai grandi centri commerciali, dagli anni ’90 è gestito dalla signora Eliana, terza generazione dei Biassoni, ora vende piccoli elettrodomestici da cucina e cartucce per stampanti.

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Il negozio di elettrodomestici Biassoni nel 2015

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