Vecchie fabbriche


Sono ormai pochi i crescenzaghesi che lo ricordano ma in via Paruta, nella prima metà del XX° secolo, era attiva una importante legatoria.

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Nei primi anni del secondo dopoguerra, a Crescenzago, in via Olgettina 25, all’interno dello stabilimento della SPAI (oggi AMSA), con materiale riciclato, la ditta NIGAM ha prodotto giocattoli che oggi sono molto quotati e richiesti dai collezionisti di tutto il mondo.

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In via Arici, fino agli anni ’70 dello scorso secolo c’era la FIR (Fabbrica Italiana Riflettori).

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Nella seconda metà degli anni ’50, nel quadrilatero compreso tra le vie Palmanova, Oropa, Derna e Benadir, venne aperto il grande stabilimento farmaceutico della CIBA.

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Pochi lo sanno ma sino agli anni ’90, a Crescenzago, dietro un anonimo cancello grigio in via Padova 157, veniva confezionato il leggendario dopobarba Floïd.

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Nel 1915 a Crescenzago fu inaugurato il primo stabilimento italiano destinato alla produzione di carne lessata in gelatina la “società Fratelli Sada” che attraverso varie vicende societarie generò  negli anni successivi anche i marchi SADITAL e SIMMENTHAL.

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Nel 1924 la società bernese di prodotti farmaceutici Wander inaugurò un nuovo stabilimento di produzione con anche laboratori di ricerca in via Meucci a Crescenzago.

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I fratelli Besana che negli anni con i loro marchi Mebetoys, Martoys e BBurago hanno conquistato il mercato mondiale dei giocattoli con i loro modellini di pistole, fucili e macchinine iniziarono la loro avventura industriale da Crescenzago, in una ex-lavanderia di via della Valle.

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Negli anni scorsi, soprattutto nei giorni immediatamente precedenti il Giro d’Italia, non era inusuale  vedere sui marciapiedi di via Palmanova 71, campioni dei pedali osannati come Magni, Gimondi o Adorni. A quell’indirizzo c’era la sede della Pneumatici Clément SpA, produttore leader a livello mondiale dei pneumatici che avrebbero accompagnato quei campioni per le strade del […]

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Negli ultimi anni della dominazione austriaca, quando il Lombardo-Veneto era ancora sotto la corte di Vienna, Luigi De Ponti, da Greco dove possedeva una fornace, si trasferì a Crescenzago.

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