LA PESCA SOTTO IL PONTE

Raccontava la nonna (Adelaide Oriani):

“ …… alla domenica mattina i “sciuri” uscivano da Milano con le carrozze per fare un giretto fuori porta. Fermavano la carrozza davanti al ristorante ed il cavallante entrava ad ordinare il pesce per il pranzo. Gli Andreoni, mandavano il loro personale al ponte sul Lambro con gli scarti della cucina. Questi scendevano dagli argini, salivano su una barchetta legata sotto il ponte e usando come esca gli scarti della cucina prendevano il pesce necessario per organizzare il pranzo.

Ero  convinto che la nonna esagerasse, parlava di fatti di molti anni prima, probabilmente degli inizi del ‘900, ma un Lambro cosi pescoso non riuscivo ad immaginarlo. E’ stata una vera sorpresa quando sono venuto in possesso della cartolina riportata quì sotto (spedita nel 1922) con la didascalia “Frazione Gobba – fiume Lambro – Pesca riservata alla trattoria Gobba” che certificava la veridicità del racconto della nonna.

LA PESCA NEGLI ANNI ’40.

Racconta Albino Gatti:

“… Ricordo anch’io che c’erano i pesci nel Lambro. Nell’ultimo periodo della guerra e nel primo dopoguerra, noi ragazzini della Gobba andavamo nelle vicinanze del ponte e tentavamo di prendere i pesci usando archetti e frecce costruiti con gli ombrelli. Quando asciugava il Naviglio entravamo e cercavamo di prendere i pesciolini piccoli che chiamavamo “botul” infilzandoli con una forchetta…”

EL GERET

Raccontava mio padre (Eugenio Ornaghi):

“…in inverno quando gelava e nei campi c’era poco lavoro ci si metteva d’accordo ed assieme anche a quelli delle altre cascine si andava alla curva del Lambro con i “tumarei” (carro ad un solo asse) a raccogliere “el gerét” (ghiaietto) da mettere sulle strade per riempire le buche…..”. Io non sono mai riuscito a vedere ghiaia nel Lambro! Spesso quando passo dal Parco Lambro o dalla Gobba e vedo il Lambro melmoso mi torna in mente questo racconto di mio padre.

L’ALLUVIONE

Raccontava mia mamma (Carla Margutti):

“…. nel ’51 quando c’è stata l’alluvione del Polesine anche la Gobba è finita sott’acqua! Il Lambro è uscito nelle campagne e ci ha inondato. L’acqua veniva dallo stradone di Cologno, il cortile era basso rispetto alla strada e l’acqua entrava dal portone come un fiume in piena portando di tutto……”

Ricordo che nello spigolo del cortile a nord-ovest, quello opposto al portone d’ingresso c’era su un muro un segno che noi bambini dicevamo fosse il livello raggiunto dall’acqua del Lambro in quella alluvione. Non ho mai saputo se fosse vero!