L’asilo Infantile di Crescenzago di via Padova 269 fu inaugurato il 27 ottobre 1890 e sette anni dopo ricevette la visita della Regina Margherita di Savoia.

Luigia (Gina) De Ponti in una foto del 1890, fu l'autrice del libro "Ricordando..." dove venne descitta la visita della Regina Margherita di Savoia all'asilo di Crescenzago

L’asilo di Crescenzago da subito ottenne premi ed onorificenze per le sue strutture moderne e per i suoi metodi di insegnamento innovativi che seguivano il percorso educativo di Friedrich Fröbel, pedagogista tedesco, universalmente noto per aver creato e messo in pratica il concetto di Kindergarten (Giardino d’infanzia).

Il Cav. avv. Francesco Giani, presidente dell’asilo, memore dell’interesse che avevano dimostrato i Savoia per l’asilo Modello, inoltrò l’ invito per una visita alla Casa Reale.

La Regina Margherita di Savoia accettò l’invito ed il 6 novembre 1897, in un bel giorno di sole, su una carrozza trainata da 4 cavalli venne a Crescenzago.

Naturalmente in paese ci fu grande attesa per la visita, molta gente assiepata ai bordi di via Padova per poter vedere la Regina, tricolori alle finestre e perfino sul campanile di S. Maria Rossa.

La signorina Luigia (Gina) De Ponti (1868-1960), figlia di Annetta Brambilla che faceva parte del Comitato dei Benefattori dell’asilo, fu presente alla visita della Regina ed in un suo libretto di memorie Ricordando… così descrisse quella giornata.

“…nel 1897 il Cav. Giani, presidente dell’asilo-nido di  Crescenzago, invitò S.M. la Regina Margherita a visitare l’asilo, e, in una bella giornata di novembre la Regina arrivò a Crescenzago, dalla Via Padova, cioè lungo il Naviglio, ammirando il paesaggio, in una carrozza a quattro cavalli.

La Direzione aveva concordato per la presentazione delle Signore.

La nostra Mamma aveva fatto istruire dal maestro Girompini le nostre filandiere (1); queste, dopo l’inno reale, cantarono le canzoni popolari loro insegnate e furono molto applaudite anche dalla Regina, che, affacciatasi a una finestra si congratulò anche con il maestro. Dopo di che venne servito il tè. Il Presidente porse alla Regina la tazza, ma ahimè, S.M. aveva le mani impegnate dal parasole, dal manicotto e da un mazzo di rose! Io, notato il Suo imbarazzo, non so come, mi avvicinai per levarle qualche cosa di mano; Ella fu molto compiaciuta e mi consegnò il parasole; a Rosina(2), che mi aveva seguita, diede il manicotto. Contenta per questo mio gesto spontaneo, la Regina venne verso di me e la conversazione si animò così.

Mi chiese perchè le avessero fatto cambiare itinerario e non l’avessero fatta passare per Sesto. Risposi che la grande carrozza non sarebbe potuta passare per alcune viuzze che conducono a Crescenzago. Mi chiese, allora, se noi soggiornassimo sempre a Crescenzago “sì bello e sì poetico lungo la riva”, e quanto distasse il paese dalla città.

Nel frattempo entrarono nella conversazione anche la dama Duchessa Massimo e il gentiluomo d’onore, Conte Zen.

Dopo un po’ la Regina si congedò… senza che avessero avuto luogo le presentazioni ufficiali, con gran disappunto della moglie del Sindaco, sig.ra Beretta…”

 1)      Lavoratrici della filanda De Ponti

2)      Rosina De Ponti, sorella dell’autrice del libro “Ricordando…”

Prima pagina del libro "RICORDANDO..." con la dedica: " A Umberto e Liliana De Ponti con molto affetto e perché consegnino poi al caro Angelo questi ricordi quando lo riterranno opportuno". La zia Gina. Crescenzago 28-5-54