Cascina Gobba fu la sede di arrivo per i primi 2 campionati Italiani Motociclistici su strada che si svolsero negli anni 1911 e 1912.

Il 29 Aprile del 1911 ci fu la nascita ufficiale del Moto Club d’Italia, Milano fu scelta come sede federale e fu nominato presidente il dr. Oreste Togni. Per celebrarne la costituzione la Gazzetta dello Sport, si fece promotrice di una “Festa della Velocità” sulla pista del Trotter di via Padova che richiamò oltre 5000 spettatori.

Il neonato Moto Club d’Italia l’8 ottobre 1911, organizzò in prova unica il Primo Campionato Italiano Motociclistico su strada e la frazione Gobba fu la sede dell’arrivo.

Reclame della Società anonima FRERA di Tradate in cui viene pubblicizzata la vittoria nel primo campionato italiano di velocita su strada.

Il percorso della corsa fu il seguente: partenza da Sesto San Giovanni, poi Lecco, Colico, Sondrio, Passo dell’Aprica, Edolo, Lovere, Bergamo ed arrivo a Cascina Gobba frazione di Crescenzago, allora Comune autonomo non ancora inglobato in Milano.

Frazione cascina Gobba agli inzi del 900, viale dove fu posizionato l'arrivo del 1° e 2° campionato italiano motociclistico su strada.

Il percorso totale fu di 314,6 Km da percorrere entro un tempo massimo di 7 ore, i concorrenti al via furono 21, suddivisi in 2 categorie la mezzo litro (500 cc.) e la terzo di litro (334 cc.).

Il primo concorrente prese il via alle 7.00, a cui fecero seguito tutti gli altri intervallati di un minuto. Le cronache dell’epoca raccontarono di una gara rocambolesca e avventurosa dovuta ad un tempo pessimo, la corsa fu infatti accompagnata da acquazzoni e forte vento che resero le strade impraticabili. Lungo la Valtellina i concorrenti dovettero anche fare i conti con lo straripamento dell’Adda che li costrinse a percorrere alcuni tratti di bosco con le moto a mano. Per i forti ritardi accumulati i concorrenti ritardatari trovarono posti di controllo e rifornimento sguarniti, obbligandoli a recuperare il carburante da privati. Molti furono i ritiri per cadute o guasti meccanici.

Ernesto Gnesa su Bucher che vinse il II° campionato Italiano motociclistico su strada nella cilindrata 1/3 di litro nel 1912

Le due categorie furono vinte da Carlo Pusterla su moto Triumph nella mezzo litro e da Mario Acerboni su moto Frera nella terzo di litro, in relazioni alle difficoltà del tracciato le medie fatte registrare dai vincitori, (Pusterla 43,5 km/h e Acerboni 40,4 km/h) sono da considerare ragguardevoli.

Solo 9 concorrenti tagliarono il traguardo, poiché la maggior parte di essi risultò essere fuori tempo massimo si decise di inserire tutti i concorrenti arrivati nell’ordine di arrivo ufficiale. I cronisti dell’epoca raccontarono che fu talmente grande il ritardo degli ultimi arrivati che per poter certificare il loro arrivo, si dovette andare a cercare il Presidente del M.C.I. dott.Oreste Togni nella propria abitazione.

Anche, il Secondo Campionato Italiano Motociclistico su strada nel 1912 si svolse sull’identico percorso, ma furono furono aumentate le classi in base alla cilindrata.

Risultarono vincitori Melchiorre Cremaschi (Moto Réve) nella 250 cc.; Ernesto Gnesa (Bucher) nella 334 cc.; Ernesto Vailati (Rudge) nella 500 cc e Pietro Ghirlanda (NSU) nella classe oltre 500 cc.

Nel 1913 fu scelto un tracciato meno impegnativo vicino a Cremona, di soli 63 Km, da ripetere più volte.